Funerali di Stato: 205 le bare Quarantamila gli sfollati, 289 i morti.È il momento del dolore. Oggi alle undici, all’'Aquila si sono tenuiti i funerali di Stato per le vittime del terremoto che ha devastato l'Abruzzo. La cerimonia si è svolta alla scuola ispettori della Guardia di finanza. Accanto alle oltre 5mila persone (tra parenti e amici delle vittime) erano presenti alla funzione tutte le massime cariche del Paese: il presidente Napolitano, il premier Berlusconi, i presidenti di Camera e Senato, Fini e Schifani, i rappresentanti del Vaticano, il capo della Polizia, quelli dell'Arma e delle Fiamme gialle.A celebrare la funzione è stato il segretario di Stato vaticano Tarcisio Bertone. Quattro le file interminabili di bare con un'orchidea appoggiata sopra ciascuna e il nome stampato su un foglio bianco.
Quelle 205 bare allineate - Duecentocinque bare ordinatamente allineate su quattro file nell'ampio piazzale della caserma della Guardia di Finanza a Coppito dell'Aquila, molte sormontate da quelle piccole e bianche dei bambini morti con uno dei genitori; il più giovane Antonio, cinque mesi, in una cassa di meno di mezzo metro, posta sopra quella della madre Darinca. Il piazzale è stato trasformato per l'occasione in una grande chiesa a cielo aperto, e affollato fin dalle prime ore del mattino da almeno 1600 congiunti delle vittime - che hanno a lungo sciamato tra le bare, accarezzandole, abbracciandole, coprendole di fiori - e dalle numerosissime autorità civili e religiose convenute nel piccolo centro subito fuori dell'Aquila per questo Venerdì santo di dolore dignitoso. Sulle venti casse dei piccoli, un giocattolo, un numero di identificazione, il nome, un'orchidea, un fiore giallo. Il più giovane Antonio, cinque mesi, in una cassa di meno di mezzo metro, posta sopra quella della madre Darinca. Il piazzale è stato trasformato per l'occasione in una grande chiesa a cielo aperto, e affollato fin dalle prime ore del mattino da almeno 1600 congiunti delle vittime - che hanno a lungo sciamato tra le bare, accarezzandole, abbracciandole, coprendole di fiori - e dalle numerosissime autorità civili e religiose convenute nel piccolo centro subito fuori dell'Aquila per questo Venerdì santo di dolore dignitoso. Sulle venti casse dei piccoli, un giocattolo, un numero di identificazione, il nome, un'orchidea, un fiore giallo. Su quelle dei più grandi una foto, la maglia della squadra preferita, una rosa.

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